Forse la tua Banca sta lucrando 
ingiustamente su di te o sulla tua azienda.

Non pensare a quanto denaro devi alla tua Banca.
Pensa a quanto denaro la tua Banca deve a te.



Derivati e Swap: come recuperare le perdite

Come ha espressamente dichiarato la Consob, i derivati sono strumenti finanziari complessi che dovrebbero essere destinati ad investitori professionali, o quanto meno evoluti, che siano in grado di valutare e gestire correttamente i notevoli rischi che essi comportano.

Numerosi istituti bancari hanno invece indotto enti pubblici, privati e imprese a stipulare contratti che prevedono strumenti finanziari derivati, il più delle volte convincendoli che si trattasse di operazioni con finalità di copertura (hedging), vale a dire una sorta di "assicurazione", che avrebbe dovuto garantire il cliente di fronte all'imprevedibile oscillazione di un determinato parametro finanziario (ad esempio, contro il rischio di aumento del tasso di interesse).
Molti di questi contratti, pur essendo stati venduti come strumenti di copertura, sono invece congegnati, in realtà, come spericolate operazioni finanziarie che determinano gravi perdite per il cliente ed ingenti profitti per le banche, anche sotto forma di costi impliciti (non dichiarati nei contratti) e commissioni occulte.
Tali strumenti finanziari derivati assumono i nomi più svariati (Interest Rate Swap, Currency Swap, Credit default swap, Total return swap, Equity Swap, etc.)

Recuperare le perdite subite è, in molti casi, possibile, giacché, in molti casi, le banche hanno agito in violazione della normativa vigente in materia, che garantisce una forte protezione al cliente - investitore.

Il nostro network è specializzato nell'analisi degli strumenti finanziari derivati mediante il Sistema avanzato di rilevazione di anomalie bancarie (SARAB).

E' quindi fondamentale analizzare i contratti stipulati, per verificare, in concreto, sia dal punto di vista economico-finanziario che giuridico, le eventuali anomalie e criticità presenti, tra cui irregolarità formali, condizioni contrattuali inique, costi impliciti, commissioni occulte, etc.

Alcuni esempi tratti dalla giurisprudenza. 

Sentenza: Tribunale Milano, 13 febbraio 2014

Esito: Banca condannata a restituire ad Impresa 232.922,58 euro oltre interessi

Massima: Trattandosi di un prodotto complesso negoziato fuori dai mercati regolamentati e "costruito" dalla stessa parte offerente [la Banca], la quale trovasi in immanente conflitto di interessi, avrebbe dovuto provare di aver fornito ben più specifiche informazioni sul prodotto in questione. Avrebbe quindi dovuto scomporre il prodotto complesso nelle rispettive componenti elementari che giustificano il complessivo esborso finanziario sostenuto dal cliente per l'assunzione della posizione nel prodotto, con la quantificazione, in particolare, del "fair value" di ciascuna delle componenti derivative e dello strumento nel suo complesso. Inoltre, in presenza di strutture complesse, per illustrare il profilo di rischio dei prodotti derivati presentati ai clienti, l'intermediario avrebbe dovuto produrre al cliente le risultanze di analisi di scenario di rendimenti da condursi mediante simulazioni effettuate secondo metodologie oggettive. Avrebbe dovuto porre a confronto il prodotto in questione con prodotti semplici, noti, liquidi, ed a basso rischio di analoga durata e, ove esistenti, con prodotti succedanei di larga diffusione e di adeguata liquidità, in modo da consentire alla società una scelta più ragionata. Infine avrebbero dovuto essere esplicitati nel contratto il valore del derivato, gli eventuali costi impliciti, i criteri con cui determinare i costi di recesso e/o di sostituzione. 


Sentenza: Corte di Appello Milano 18 settembre 2013

Esito: condanna la Banca a restituire tutti i flussi negativi addebitati all'Impresa

Massima: E' opportuno chiarire, in tale prospettiva, come debba essere inteso il concetto di "alea razionale", quale elemento causale (tipico) dei contratti derivati over the counter, onde sgombrare il campo da possibili equivoci, che potrebbero sconfinare nell' ulteriore - e diversa - problematica relativa alla adeguatezza della informazione.
Fermo restando che gli eventi possono muoversi in un universo probabilistico e che la "probabilità" del verificarsi degli eventi costituisce un dato conosciuto dalla Banca che, proprio sulla base di esso, costruisce il prodotto, e ritenuto, non di meno, che l'alea non debba essere necessariamente simmetrica sul piano quali-quantitativo (l'investitore, purché consapevole, è sempre libero di accettare scommesse strutturate nel senso di produrre vantaggi elevati solo nelle ipotesi di accadimenti molto infrequenti) gli scenari probabilistici e le conseguenze del verificarsi degli eventi devono, invero, essere definiti e conosciuti ex ante, con certezza.
E così pure devono essere esplicitati nel contratto il valore del derivato, gli eventuali costi impliciti, i criteri con cui determinare le penalità in caso di recesso. Elementi, tutti, che incidono sull'alea che assume la parte contrattuale.


Il nostro network di professionisti dispone delle competenze necessarie sia in ambito giuridico, sia in ambito economico-finanziario, per un'analisi completa degli strumenti finanziari derivati e per determinare, fin dall'inizio, le concrete probabilità di recupero delle perdite subite.

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